Cura di Bellezza

Cura di Bellezza

Riusciamo ancora a desiderare la Bellezza, a riconoscerla, a fare della nostra vita, Bellezza? E’ stato dimostrato che l’esposizione alla Bellezza, alle arti pittoriche, alle opere museali, attivi specifiche aree corticali legate all’esperienza del piacere e della ricompensa. Queste aree sembrerebbero attive anche nell’esperienza dell’Amore romantico. Queste connessioni con il relativo rilascio di specifiche sostanze neurochimiche, favorirebbero un miglioramento dello stato mentale ed una riduzione della “mental fatigue”. Il semplice “ambiente museale ” produce un riconosciuto “effetto ristorativo”.

Gli studi di Neuroscienze non vogliono definire cosa sia la Bellezza, essendo questa una esperienza personalissima ed astratta, bensì individuano i meccanismi fisio chimici che si attivano quando veniamo in contatto con l’Arte, soprattutto se esteticamente appagante. Si generano emozioni positive e si riducono sentimenti negativi come ansia, tristezza ,senso di insoddisfazione.

La MUSEOTERAPIA è nata ufficialmente il 1 Novembre 2018 a Montreal dove i medici sono autorizzati a prescriverla ai propri pazienti con problemi di varia natura psicologica o fisica.

La “ricetta” prevede 50 visite ai siti museali gratuite all’anno compreso un accompagnatore e 2 minori di 17 anni. I risultati misurati parlano di un miglioramento psico fisico evidente e sono stati talmente incoraggianti che il progetto si sta estendendo in altri Paesi.

In Italia , il progetto ASBA (Anxiety, stress, brain friendly museum approach- Ansia, stress, approccio al museo amico del cervello ) è coordinato dal Centro Studi sulla Storia del Pensiero Biomedico dell’Università Bicocca di Milano Secondo Annalisa Banzi, responsabile del progetto, l’idea di utilizzare i musei come luoghi terapeutici non è solo una novità concettuale, ma anche un obiettivo pratico per rispondere ai crescenti livelli di stress e ansia nella nostra società. “Il nostro lavoro dimostra come le arti possano svolgere un ruolo importante nel miglioramento della qualità della vita, riducendo l’isolamento sociale e rafforzando la salute mentale”, afferma Banzi. I primi ad aprire le porte all’iniziativa sono stati a Milano la Galleria d’Arte Moderna e il Museo di Storia Naturale

Ad esempio cito 2 metodologie:

La Chair yoga adatta a soggetti fragili ed anziani. In una sala del Museo si eseguono , insieme ad altre persone, esercizi di yoga per la circolazione, i dolori articolari o per un semplice benessere.

In musei con una spazio verde esterno si ricorre alla Nature+Art: si ammirano e contemplano con calma alcune opere d’arte, in modo da istaurare quasi un dialogo con l’oggetto che si osserva acquisendo consapevolezza delle emozioni che suscita. Dopo si condividono tali riflessioni nello spazio esterno sotto la guida di un curatore del Museo ed un Facilitatore.

Sono programmi di Benessere mentale che favoriscono anche l’inclusione di soggetti fragili.

La Neuroanatomia della Bellezza, rivelata da indagini di Brain Imaging mostra quindi attivate, aree corticali relazionate alla Personalità, alle emozioni ed alla condotta sociale

Sempre in Italia la Fondazione Patrizio Paoletti è impegnata nel Progetto AIDA Alzheimer patients interaction through digital and arts , un modo nuovo di affrontare questa malattia degenerativa che compromette le capacità cognitive , la memoria e l’autonomia. L’esposizione all’Arte, sia visiva che musicale, può stimolare il cervello, migliorare la qualità della Vita e rallentare il deterioramento cognitivo dei pazienti con Alzheimer.

Ripensare il nostro tempo libero, quello passato con i nostri bambini e adolescenti come occasione proprio di pulizia visiva, uditiva, tattile dall’inquinamento della ordinarietà ed a volte del grigiore della nostra vita frenetica. Una vera e propria “Cura di bellezza”.

ARTRIBUNE Magazine

Fondazione Patrizio Paoletti Via Nazionale 230 ROMA