Astrazione vs Dettaglio

Astrazione vs Dettaglio

Spunti da “La forza del carattere ” di James Hillman

Oggettivamente parlando: il nulla. La Volontà, la Personalità, l’Individuo concetti astratti in nome di una Verità chiara luce, uguale per tutti.

Ma la Realtà, i fenomeni, la Natura , aborrono il Vuoto dell’Oggettività.

La ricchezza degli aggettivi che definisce la Natura dovrebbe solleticare anche gli animi di noi Osservatori Oggettivi.

Le attività mentali, le azioni, possono vivere solo come aggettivi ed avverbi descrittivi; il Pensiero non sarà più un vuoto incolore ma sarà accompagnato da compagni aggettivi come “oscuro”, “logico”, confusionario”, creativo”, ” ingarbugliato” e chi più ne ha più ne metta.

E le stesse azioni saranno agite “malvolentieri” o “benvolentieri”, “con violenza”, ” per gioco” e via dicendo.

Quello che voglio dire è che stiamo perdendo la capacità di percepire il Mondo nella sua sensoriale complessità e fluidità e mutevolezza. Animali, nuvole, foglie ed ogni altro fenomeno non sono astrazioni di genere, senza qualità, bensì saltellano, frugano, volteggiano, scricchiolano, hanno fame, hanno colore ed odore.

La lingua deve tornare a descrivere la complessità e la bellezza del Mondo, deve farci “immaginare”, forse anche comunicare meglio. Dire “una brava madre”, “un marito impagabile” non ci dice nulla di preciso , dobbiamo scendere nei particolari , aggettivare, descrivere, così da capire effettivamente cosa si intende.

Gli Indiani d’America hanno una straordinaria cura nell’esprimere particolari concreti che le nostre lingue evolute , lasciano sottintesi. Ad esempio, per significare che un tale ha ucciso un coniglio, un Indiano Ponka dovrà dire: l’uomo, lui, uno, animato, in piedi, ha ucciso deliberatamente, scoccando una freccia, il coniglio, quello, uno, animale, accovacciato; a seconda della forma del verbo “uccidere” e della inflessione, si chiarisce come è stato ucciso( accidentalmente o deliberatamente), con quale, arma (arco, freccia, fucile), come era (animato o inanimato). Vero che una siffatta comunicazione diventerebbe lenta ma d’altra parte ci stiamo lasciando sfuggire la complessità del Mondo e di Noi “esseri nel mondo”

Il linguaggio imagistico è quello della Poesia, della Scultura, della Danza, è responsabile dei nostri ricordi. Non ricordiamo il Corpo, bensì una Immagine: il nonno che si pettina allo specchietto del bagno, la zia che tira via dal forno la teglia con la crostata la nonna un pò china su di noi con gli occhi mobili e scrutatori sulle nostre bugie..

L’intimità che stabiliamo con eventi, persone, attraverso l’immaginazione, perdura, continua riecheggiare a lungo nella memoria collettiva del Mondo